Dall’osservatorio sul paesaggio al territorio come laboratorio. Per una riflessione su Bellezza e Natura attraverso la fotografia nel PARADISO DELLE ARTI E DELLA CULTURA

Villa Parco Bolasco – Università di Padova e Spazio HEA, dal 4 settembre al 1° novembre 

Direzione Artistica Stefania Rössl, Massimo Sordi

Direzione creativa Otium

Promosso e sostenuto da: Città di Castelfranco Veneto / Assessorato all’Ambiente e alla Mobilità Sostenibile – ULSS 2 Marca Trevigiana / Dipartimento di Prevenzione – Università di Padova, Villa Parco Bolasco 

Con la collaborazione di: Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna

Comitato Scientifico

Rita Cagnin, U.O.S. Promozione della Salute – ULSS 2 Marca Trevigiana

Maura Gallina, Responsabile Ufficio Ambiente Città di Castelfranco Veneto

Matteo Melchiorre, Direttore Museo Casa Giorgione e Biblioteca Comunale 

Luca Pozzobon, Dirigente Settore Urbanistica

Stefania Rössl, Università di Bologna – Dipartimento di Architettura

Massimo Sordi, Fotografo e curatore, docente Università di Bologna, Ufficio Ambiente Città di Castelfranco Veneto

La seconda edizione di OMNEFEST, festival internazionale dedicato alla fotografia e alla scoperta del paesaggio contemporaneo si svolgerà aCastelfranco Veneto(Tv)dal 4 settembre al 1° novembre. In quest’occasione la sede diVilla Parco Bolascoaprirà le sue porte al pubblico per ospitareun ricco programma di mostre, conferenze, workshop, residenze d’artista, laboratori e camminate. Altro luogo destinato ad ospitare le mostre è lo Spazio HEA situato nei pressi della villa.

Tema centrale del festival sarà ancora una volta il paesaggio interpretato attraverso i termini diBellezzaeNatura: su questo tema, fotografi di fama internazionale e giovani autori si sono concentrati per realizzare personali progetti fotografici restituiti in mostre inedite in occasione del festival. Esplorato dagli autori nelle differenti declinazioni, il concetto diBellezzaha avviato una riflessione critica sul paesaggio contemporaneo aprendo ad un confronto sul temaNatura.

La varietà delle mostre e i grandi nomi della fotografia internazionale in programma annunciano l’importanza dell’appuntamento settembrino dedicato alla fotografia a Castelfranco Veneto.Guido Guidi,Mark Steinmetz,Gerry Johansson,Irina Rozovskysono soltanto alcuni dei fotografi presenti in mostra e coinvolti in un articolato programma di conferenze e visite guidate alle mostre.

TRA BELLEZZA E NATURA

La Natura è un mare di forme profondamente affini e perfino singolari. Una foglia, un raggio di sole, un paesaggio, l’oceano lasciano nella mente impressioni analoghe. Ciò che è comune a tutte – la perfezione e l’armonia– è la Bellezza. R. W. Emerson

OMNEFEST 2021 propone gli esiti di progetti fotografici condotti nell’area geografica del Nord est italiano attraverso un ricco programma di mostre, progetti editoriali e conferenze.

LE MOSTRE

BEAUTY

Esito della residenza d’artista organizzata a Castelfranco tra il 2018 e il 2019, BEAUTY comprende otto mostre allestite in speciali luoghi del parco e degli annessi di Villa Parco Bolasco esibendo installazioni site-specific.

Cinque mostre, collocate tra gli alberi monumentali del Parco di Villa Bolasco, saranno visitabili lungo un percorso studiato in armonia con la natura del luogo: Città di G. ovvero Giorgionesca di Francesca Cirilli, La donna ferma davanti a me di Anne Golaz, Il tempo nostro di Vittorio Mortarotti, Bellezza Igor Ponti, Simili di Antoine Séguin.

Con Città di G. ovvero Giorgionesca Francesca Cirilli si interroga sulla fama del Giorgione percepibile a Castelfranco, sua città natale. Le fotografie propongono la trasposizione visiva di un immaginario contemporaneo che sembra appellarsi al nome del Giorgione per ricomporre, in ordine sparso, i frammenti di una memoria in divenire.

Rievocando la storia d’amore tra Giorgione e Cecilia, in La donna ferma davanti a me Anne Golaz ha sviluppato una narrazione in cui testo e immagine si mescolano nel tentativo di rivelare le misteriose relazioni della vita, tra l’io e l’altro da sé.

Il tempo nostro, di Vittorio Mortarotti, affronta il tema della bellezza coniugandolo con il concetto di transitorietà che si riflette, in forma di ritratto, nella figura dell’adolescente e nei frammenti di un paesaggio fragile.

Bellezza è il titolo assegnato da Igor Ponti alla lettura del territorio veneto intorno a Castelfranco. Attraversando i paesaggi del Nord Est, il fotografo svizzero raccoglie un campionario di luoghi e architetture dalla forte presenza iconica.

Con il progetto Semblables (Simili)Antoine Séguin si sofferma sulle contraddizioni del paesaggio contemporaneo ipotizzando una mappatura priva di riferimenti che ci consegna i frammenti di un territorio all’interno del quale perdersi.

La sezione AROUND BEAUTY presenta invece una selezione di fotografie provenienti dagli archivi di tre autori veneti: Gianantonio Battistella, Massimo Sordi e marco Zanta. Le loro immagini mettono in luce aspetti inattesi del paesaggio in cui l’idea di natura si alterna al segno antropico lasciato dall’uomo.

Panorami del Silenzio. Lente incursioni nel paesaggio della storia. Monte Grappa 1987-2020 è il titolo di un progetto che Gianantonio Battistella sta ancora sviluppando. Accostate in forma di trittico e polittico, le fotografie del Monte Grappa restituiscono l’immaginario di un territorio che raccoglie le tracce delle battaglie mentre comunica la forza di una natura resiliente orientata all’idea di bellezza.

Partizioni d’archivio nel Nordest di fine secolo, di Marco Zanta, propone un’incursione nell’archivio personale del fotografo trevigiano, un viaggio nel tempo che invita l’osservatore ad entrare negli spazi di alcune aziende venete nel periodo d’oro degli anni Novanta.

L’interesse per la natura, intesa come soggetto primario, ha spinto Massimo Sordi all’osservazione di un secolare kaki americano all’interno del Parco di Villa Bolasco. Attraverso una serie di verifiche fotografiche, Intorno all’albero suscita interrogativi sulla relazione uomo-natura e sul concetto di bellezza. 

NATURA

Mark Steinmetz e Irina Rozovsky presentano, in esclusiva per OMNEFEST, la mostra Natura. L’esposizione costruisce un dialogo tra le opere dei due artisti statunitensi e gli incantevoli spazi dei saloni di Villa Bolasco. Se Mark Steinmetz si sofferma sul modo in cui la natura si intreccia e si adatta alla civiltà contemporanea, per Irina Rozovsky è stato sorprendente scoprire, con la maternità, nuovi misteri e nuovi occhi con cui guardare la natura.

VERSO NORD

Nel 2019 Guido Guidi e Gerry Johansson prendono parte alla campagna fotografica Verso Nord, organizzata nell’ambito del progetto P=S+N, per indagare Castelfranco Veneto e il suo territorio. 

Nella serie A Castelfranco, 2019 Guido Guidi si rivolge al centro storico della cittadina veneta insistendo sulla materia dell’architettura per raccoglierne il sedimento del tempo attraverso il dettaglio. Realizzate con una camera di grande formato (8×10”), le sue immagini costituiscono uno strumento di verifica sollecitando nuovi interrogativi sulla fotografia.

Con From Veneto Gerry Johansson descrive il territorio del “diffuso” accertando fotograficamente l’immaginario culturale del Nord Est italiano in cui architettura e natura, costruzioni e spazio dell’abitare diventano testimoni singolari di un paesaggio casuale, dai tratti incerti ed enigmatici. 

ESPLORAZIONI VERSO NORD

La mostra collettiva Esplorazioni Verso Nord presenta il lavoro di 34 fotografi che hanno partecipato al workshop condotto da Guido Guidi e Gerry Johansson nel 2019. Trentaquattro differenti progetti fotografici, presentati in forma editoriale, interpretano il territorio intorno a Castelfranco evidenziando le metamorfosi e le contraddizioni del paesaggio.

Le mostre Verso Nord ed Esplorazioni Verso Nord saranno esposte presso Spazio HEA, esempio di architettura industriale convertito alla cultura in città.

RESIDENZE D’ARTISTA E WORKSHOP 

OMNE non ospita soltanto mostre e conferenze con gli autori, ma propone anche ricco programma di residenze d’artista e workshop che si svolgeranno all’interno della prestigiosa sede di Villa Parco Bolasco dell’Università di Padova.

Dopo le precedenti edizioni del 2016 e del 2018-19, che hanno visto a Castelfranco la presenza di quindici artisti provenienti dalle più svariate aree geografiche del mondo per produrre opere inedite sul territorio, la terza edizione della residenza d’artista intende indagare il concetto di Natura. L’interpretazione delle molteplici forme in cui la natura si manifesta e le relazioni che da essa derivano nella percezione dell’ambiente che ci circonda, apre una riflessione sul paesaggio contemporaneo, sulle sue potenzialità ma anche sulle sue criticità.

Tra più di cinquanta candidature provenienti da tutto il mondo, la commissione composta da Guido Guidi,Mark Steinmetz, Irina Rozovsky, Michele Cera, Maura Gallina, Massimo Sordi e Stefania Rössl ha selezionato sette fotografi. Dal 4 al 12 settembre Marina Caneve (Italia), Daniele Cinciripini (Italia), Sebastian Collett (USA-Francia), Dieter Daemen (Belgio), Giorgio di Noto (Italia), Arianna Sanesi (Italia- Francia), Luca Santini (Italia) saranno a Castelfranco impegnati in personali campagne fotografiche.

Le opere realizzate durante la residenza saranno esposte nella prossima edizione di OMNEFEST 2022 e pubblicate nel terzo volume della collana OMNE/NATURE 2021-2022. 

A completare le attività organizzate da OMNEFEST il workshop In Natura, condotto dai fotografi statunitensi Mark Steinmetz e Irina Rozovsky. Coadiuvati da un gruppo di docenti ed esperti del territorio, i fotografi assumeranno come campo d’indagine un tratto di pianura che abbraccia la città di Castelfranco Veneto e il territorio limitrofo in direzione di Padova. In questo contesto, due particolari luoghi consacrati alla natura come Villa Parco Bolasco e l’Orto Botanico di Padova, patrimonio dell’Università patavina, costituiranno i riferimenti entro i quali i fotografi si sposteranno.

CAMMINATA PUBBLICA

Tradizionale e immancabile appuntamento di OMNEFEST sarà la camminata pubblica.

Àskesis è il nome dell’esplorazione a piedi del territorio condotta da Piero Ramella in collaborazione con Anagoor. Più che l’isolamento – scrive Ramella – è proprio dell’asceta l’esercizio. Il pensiero moderno, alla cui eredità siamo così fortemente legati, si è spesso fatto promotore dell’ideale di un mondo immediatamente accessibile alla mano ed all’occhio dell’individuo. Àskesis si propone invece come un esercizio dell’impedimento, una forma di propedeutica all’opacità per mezzo del camminare insieme: un tendersi verso il capovolgimento del quotidiano, dentro il suo mistero.

LABORATORIO SUONO/NATURA

Arricchirà il programma il laboratorio Corpi in ascolto. Pratiche artistiche per l’interazione sonora con l’ambiente, tenuto da Francesco Bergamo, docente IUAV e dal musicista Attila Faravelli.

Il laboratorio propone l’impiego di strumenti, sia teorici sia applicativi, per approfondire alcune questioni fondamentali relative alle relazioni tra corpi e ambiente, con particolare riferimento a pratiche di ascolto, di field recording e di intervento nel paesaggio. Le nozioni e le pratiche proposte saranno discusse con i partecipanti, per favorirne l’intreccio con gli ambiti disciplinari e culturali da cui essi provengono.

LABORATORIO RICICLO CREATIVO

In occasione del finissage di OMNEFEST 2021, il 1 novembre, presso la sede di Villa Bolasco, si svolgerà un’esperienza laboratoriale in cui Eleonora Gasparini, laureata in Arti Visive e Moda IUAV, guiderà i partecipanti alla realizzazione di oggetti a partire da materiali riciclabili utilizzati per la comunicazione degli eventi.

LA PRODUZIONE EDITORIALE

Durante le giornate inaugurali di OMNEFEST verranno presentate al pubblico le nuove pubblicazioni OMNE/BEAUTY 2018-2020 (ed. Skinnerboox, Jesi 2021); Guido Guidi/Gerry Johansson. Verso Nord(ed. Hartmann, Stoccarda 2021); Esplorazioni Verso Nord (ed. Otium, Castelfranco Veneto 2021). Le pubblicazioni raccolgono i progetti fotografici esposti e i contributi dei docenti. 

L’attenzione rivolta alla produzione editoriale ha portato il volume pubblicato nella precedente edizione del festival OMNE/WORK 2016-2018 (ed. LetteraVentidue, Siracusa 2018) alla vittoria di prestigiosi premi “Gold Prize” (European Design Awards, categoria Cataloghi d’Arte, Varsavia 2019), il “Best of the Best” (Red Dot Design Award, Berlino 2019) e riconoscimenti come la selezione dell’ADI per il Premio Compasso d’Oro (Milano, 2020). 

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OMNE – Osservatorio Mobile Nord Est nasce nel 2016 con l’obiettivo di indagare il territorio intorno a Castelfranco Veneto attraverso una formula nuova che riunisce fotografia e pratica del cammino per la sensibilizzazione dei cittadini nei confronti del paesaggio e dell’ambiente. Nei primi cinque anni di attività OMNE ha raccolto un apparato fotografico e documentale rilevante sul territorio grazie alle opere dei fotografi e degli artisti invitati e in residenza. A settembre si potranno visitare una serie di mostre, tutte inedite, esito dell’attività di ricerca e delle campagne fotografiche affidate a Guido Guidi Gerry Johansson coinvolti nel progettoVerso Nord; Francesca CirilliAnne GolazVittorio MortarottiIgor PontiAntoine Séguin, artisti che hanno partecipato alla residenza OMNE/BEAUTY; ai tre fotografi veneti Gianantonio BattistellaMassimo Sordi Marco Zanta che hanno selezionato i loro lavori per Around Beauty; ai 34 giovani fotografi fotografi mid-career che hanno preso parte al laboratorio Verso Nord.

Contestualmente all’inaugurazione di OMNEFEST 2021, che vede concludersi, in occasione del festival, le attività di OMNE/BEAUTY 2018-2020, sarà avviato il nuovo progetto OMNE/NATURA. In questo contesto si inserisce la mostra inedita intitolataNaturadegli americani Mark Steinmetz Irina Rozovsky. I noti fotografi saranno a Castelfranco anche per realizzare una personale campagna fotografica e per condurre un nuovo workshop sul territorio.

 

14 dicembre 2019 – 9 febbraio 2020
Galleria del Ridotto
Corso Mazzini 1, Cesena

 

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Mostra a cura di
Stefania Rössl

 

Conferenza inaugurale
14 dicembre 2019, ore 18.00
Palazzo del Ridotto, sala Sozzi

 

Alla presenza di
Enzo Lattuca, Sindaco di Cesena
Carlo Verona, Assessore alla Cultura
Francesco Gulinello, UOS Cesena, UniBo-DA

Intervengono
Guido Guidi

In conversazione con
Elisabetta Bovero, Dirigente Biblioteca Malatestiana
Laura Moro, Direttore IBC
Stefania Rössl, Docente UniBo-DA
Mariano Sartore, Docente UniPg-DiSP
Massimo Sordi, Docente UniBo-DA

 

Enti promotori
Comune di Cesena
Università di Bologna – Dipartimento di Architettura

In collaborazione con
Ufficio Mostre UniBo-DA
Comune di Castelfranco Veneto – Assessorato all’Ambiente, Assessorato alla Cultura
OMNE Osservatorio Mobile Nord Est
Otium Studio

 

 

Dal 14 dicembre 2019 al 9 febbraio 2020, presso la Galleria del Ridotto del Comune di Cesena, sarà aperta al pubblico la mostra di Guido Guidi, In Veneto, andata e ritorno. Le fotografie esposte, realizzate tra gli anni Ottanta e Novanta, si riferiscono alle esplorazioni condotte dall’autore in Veneto, regione in cui si è trasferito prima per motivi di studio e poi di lavoro, e in Romagna, a Cesena, città in cui Guidi risiede. La mostra si articola attraverso un percorso che invita alla lettura di un paesaggio incerto e marginale, intimamente privo di gerarchie.

Addentrandosi progressivamente nelle aree comprese tra Venezia, Treviso, Padova e Vicenza, Guidi approfondirà l’interesse per una regione geografica sulla quale avrà modo di lavorare ancora molto, sia come autore che come docente presso lo IUAV. I suoi spostamenti in questi territori sono frequenti, seguono le arterie principali per addentrarsi lungo le strade che svelano, come afferma Eugenio Turri, “il paesaggio dell’urbanesimo dilatato, diffuso, dell’industrializzazione leggera, mobile, invadente, della modernità già post industriale, dell’urbanesimo globale”.

Esito di autonome peregrinazioni, le fotografie realizzate nei primi anni Ottanta hanno suscitato presto l’interesse di alcuni gruppi di ricerca interni al Dipartimento di Urbanistica dello IUAV. La ricerca sui processi di urbanizzazione diffusa nel Veneto, diretta tra il 1978 e il 1982 dal prof. Giorgio Piccinato, offrirà quindi a Guidi l’occasione di dedicarsi, con maggior continuità, all’osservazione di alcune aree marginali e interstiziali tipiche del “diffuso veneto”. Appare naturale chiedersi quanto questo tipo di scenario abbia influito sulla fotografia di Guidi e quanto la sua fotografia possa offrire un contributo utile per la lettura di questo paesaggio. Fin da giovane un profondo legame lo unisce alla campagna e a un’intrinseca domesticità emanata da luoghi. Manufatti e utensili riferiscono l’autenticità di un quotidiano di cui è ancora possibile rinvenire le tracce nel passaggio tra il vecchio e il nuovo, nelle contraddizioni di un territorio sempre più parcellizzato.

La città diffusa, materia nuova anche allora, se centrale per le politiche di pianificazione, non aveva ancora trovato una precisa modalità di comunicazione, lasciando alla tradizionale rappresentazione cartografica la trasmissione degli studi analitici e dei dati statistici raccolti sul territorio.

Muovendosi in ordine sparso, Guidi ha attraversato i territori veneti divenuti col tempo luoghi d’affezione mentre la Romagna e il territorio cesenate, luogo di origine, hanno sempre rappresentato il riferimento primo che si offre alla quotidiana osservazione per un istintivo rinnovamento della memoria. Negli anni Ottanta la Romagna e il Veneto diventano allora i luoghi privilegiati in cui avviare le prime sperimentazioni fotografiche con la Deardorff 8×10, una camera di grande formato che gli consente di osservare attentamente il paesaggio che lo circonda, di relazionarsi ad esso per sentirsi implicitamente parte di esso.

Le sue fotografie riferiscono allora di una certa insistenza dello sguardo, legata a un lento e consuetudinario processo, a un certo modo di affrontare la realtà affinché possibilità latenti possano manifestarsi. Il soggetto, il particolare, la variazione della distanza e quindi del punto di vista, l’inquadratura, il tempo, il passaggio tra il singolo e il doppio, esprimono un fare che si consolida in modo di operare. Nella loro combinazione tali elementi definiscono, come direbbe Szarkowski, “prospettive in sezione sul corpo della tradizione fotografica”. La distanza temporale consente oggi di attingere dall’archivio le fotografie e di scoprire nuovi accostamenti tra le immagini, utili per ricavarne preziosi indizi; essa permette inoltre di interagire liberamente con le fotografie e con i molteplici interrogativi che continuano a sollevare rispetto a un paesaggio per nulla risolto.

Le ottanta fotografie in mostra, parte delle quali mai esposte al pubblico, sono pubblicate nei volumi Per Strada (Mack, Londra, 2018) e In Veneto, 1984-89 (Mack, Londra 2019).

Completa la mostra il documentario guido guidi, cose da nulla di Daniele Pezzi e Agostino Cordelli, Musiche Debora Penazzi, 2016.

 

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GUIDO GUIDI

 

Nato a Cesena nel 1941. Nel 1959 si iscrive allo IUAV e poi al Corso Superiore di Disegno Industriale di Venezia. Segue tra gli altri i corsi di Bruno Zevi, Carlo Scarpa, Luigi Veronesi e Italo Zannier. Inizia a fotografare nel 1956 e in modo continuo nel 1966. Dal 1970 lavora come fotografo allo IUAV di Venezia, Dipartimento di Urbanistica. Dal 1989 insegna Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, dal 2001 è docente del Laboratorio delle tecniche e delle espressioni artistiche allo IUAV di Venezia presso il corso di laurea specialistica in Arti Visive e quindi nel Master IUAV – In Photography. Dal 2015 è docente presso il Corso di Laurea Magistrale in Architettura, Università di Bologna, Campus di Cesena. Nel 1989 avvia a Rubiera, con Paolo Costantini e William Guerrieri, l’associazione Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea.

Ha esposto al Centre Georges Pompidou, alla Biennale di Venezia, al Guggenheim Museum e al Whitney Museum for American Art di New York, al Canadian Centre for Architecture di Montréal, al Centro per le Arti Contemporanee DARC, al Museum of Contemporary Art di Chicago, alla Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi.

Ha pubblicato numerose monografie, tra le quali: Varianti (Art&, Udine, 1995), In Between Cities (Electa, 2003), Bunker. Along the atlantic wall (Electa, Milano 2006), Guido Guidi/Vitaliano Trevisan Vol. I (Electa, Milano, 2006), Fiume(Fantombooks, Milano, 2010), A New Map of Italy (Loosestrife Editions, Washington D.C. 2011), Carlo Scarpa’s Tomba Brion (Hatje Cantz, 2011), Preganziol 1983 (Mack, 2013), Cinque Paesaggi (Postcart, 2013), Veramente (Mack, 2014), Le Corbusier. 5 architectures (Kehrer, 2018), Per Strada (Mack, 2018), In Sardegna (Mack, 2019), In Veneto 1984-1989(Mack, 2019).

 

 

ALMA MATER STUDIORUM
Università di Bologna
Dipartimento di Architettura
Via Dell’Università, 50 – 47521 Cesena (FC)
Tel.: +39 0547 338311 Fax: +39 0547 338307
http://www.arch.unibo.it
e-mail: da.mostre@unibo.it

 

Ufficio mostre del Dipartimento di Architettura
Stefania Rössl – Responsabile scientifico
Alice Aloisi – Responsabile tecnico
Enrico Mambelli – Responsabile tecnico

Galleria del Ridotto
Orari apertura
mer-sab-dom e festivi 10.30-12.30 e 16.00-19.00
mart-gio-ven 16.00-19.00
25 dicembre e 1 gennaio chiuso
lunedì chiuso
Ingresso libero

 

Per informazioni:

IAT Comune di Cesena
Piazza del Popolo, 9
Tel. 0547 356327
iat@comune.cesena.fc.it
http://www.comune.cesena.fc.it